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Cinzia
Nome
Nome
Mi chiamo Cinzia per volere di mio padre, appassionato di cinema. Quando sono nata si ispirò al film "Un marito per Cinzia" e scelse questo nome anche per evitare di chiamarmi Clelia, come sua suocera, con la quale non scorreva esattamente buon sangue.
Cinzia
Il mio primo ricordo
Il mio primo ricordo
Il primo ricordo che mi viene in mente è un gelato in coppetta alla fragola e limone. Me lo compravano spesso a fine passeggiata al lungomare, nei pomeriggi di inizio estate. Riuscivo a non finirlo mai del tutto, però, mentre rientravamo in macchina verso casa. Scendevo dall'auto in garage e c'era sempre ad attendermi un cagnolino scodinzolante e fiducioso, pronto ad ultimare con gusto il mio gelato.
Cinzia
Autoritratto
Autoritratto
Mi chiamo Cinzia, ho gli occhi verdi, i capelli castani, un po' rossi, sottili, mossi in tanti riccioli sempre spettinati. Ho sul viso tante lentiggini e la mia aria vispa è confermata dalla mia insauribile chiacchiera.
Cinzia
Famiglia
Famiglia
Della mia famiglia di origine restano solo i miei fratelli. I miei genitori se ne sono andati ormai da molti anni, ma io conservo con loro un legame spirituale che non muore mai. Li sento vicini, avverto sempre il conforto del loro affetto, la forza del loro sostegno e non mi sento mai sola.
Cinzia
Insegnante
Insegnante
Ho un ricordo bellissimo della mia maestra, di quelle che un tempo si chiamavano le scuole elementari . Si chiamava De Feo Fausta, era pettinata come una nota presentatrice RAI e aveva una voce leggermente roca. Ci lasciava accendere dibattiti, scrivevamo temi spiritosi, fantasiosi. Facevamo gare di verbi e tabelline e gù a prepararci, per fare squadra, per fare il tifo. Era bellissimo.
Cinzia
Progetto
Progetto
Non ricordo quanti anni avevo, forse otto o nove, ma di sicuro in quegli anni io vedevo in mio fratello Filippo, di poco più grande di me, una specie di piccolo Archimede. La scatola dei biscotti diventava con lui qualcos'altro, una specie di labirinto, per le piccole biglie in vetro, con cui giocare. Ricordo una volta quando ci mettemmo di impegno e, armati di carta, forbici, colla e matite colorate, costruimmo insieme il gioco del monopoli. Come era bello poi, utilizzarlo per davvero per giocare, dopo aver fatto i compiti, con i nostri amici.
Cinzia
Gioia
Gioia
I momenti di gioia nella mia vita sono stati tanti. Se ripenso all'infanzia mi vengono in mente, per esempio, gli ultimi giorni di scuola, quando eravamo rimasti così in pochi che la maestra ci lasciava giocare. Ci trasformavamo in pirati della Malesia e perle di Labuan. Vivevamo autentiche fantastiche avventure, nascondendoci tra i banchi, dietro le porte o gli armadietti. Tendevano agguati e imboscate, gridavano vittorie, mentre le maestre, ignare del nostro mondo di fantasia, continuavano in cattedra a compilare il registro.
Cinzia
Casa
Casa
La casa dove sono cresciuta era un piccolo appartamento in città, in un palazzo anni '60, al quinto piano. Per raggiungere il centro bastavano pochi minuti in macchina, qualcuno in più a piedi, scendendo verso il mare. Dalla mia casa si vedeva un bel panorama ampio, fatto di colline e monti che di notte si accendevano di centinaia di lucine, tante piccole abitazioni che a me però sembravano brillare nel buio come stelle. Andavamo a giocare ai giardinetti lì vicino, dove incontravamo altri bambini, bastava solo attraversare la strada.
Cinzia
Viaggiare in Europa
Viaggiare in Europa
La casa dove sono cresciuta era un piccolo appartamento in città, in un palazzo anni '60, al quinto piano. Per raggiungere il centro bastavano pochi minuti in macchina, qualcuno in più a piedi, scendendo verso il mare. Dalla mia casa si vedeva un bel panorama ampio, fatto di colline e monti che di notte si accendevano di centinaia di lucine, tante piccole abitazioni che a me però sembravano brillare nel buio come stelle. Andavamo a giocare ai giardinetti lì vicino, dove incontravamo altri bambini, bastava solo attraversare la strada.
Cinzia
Poesia
Poesia
"...ed è, non cangia stile O mia diletta luna..." Se penso alla parola "poesia" mi vengono in mente questi pochi versi di Leopardi. Ho attraversato tante volte lunghi periodi di stasi e la mia vita allora sembrava come bloccata in un presente statico, ripetitivo, senza possibilità di cambiamento. Malinconica, un po' sovrappensiero, mi ripetevo: "ed è, non cangia stile, o mia diletta luna". Invece no, come il corso di un fiume non è mai uguale dalla sorgente fino al mare, tutto cambia, tutto può cambiare, prima o poi.
Cinzia
Volti
Volti
Non uno, ma tanti volti si susseguono nella mente e mi chiedono di fermarmi e parlarne. Niente da fare. Ognuno è un frammento di vita, ogni persona incontrata, anche se non ha più un volto, ha lasciato una traccia, un colore. Non mi resta che allontanarmi. Forse alla fine vedrò l'intero mosaico. Forse tutti quei volti sono il dipinto che raccontano la storia della mia vita
Cinzia
Ponte
Ponte
Basta una parola, un gesto, un sorriso per costruire magicamente un ponte, un legame invisibile anche tra mondi lontanissimi e diversi. Basta una convizione, un pregiudizio, un'emozione soffocata, mai espressa, per distruggere solidi ponti di appartenenza, per creare solchi difficili da colmare.
Cinzia
Incontri
Incontri
Tre amiche al tavolino di un bar, si conversava del nulla in un pomeriggio vuoto. Una era una collega, in quel periodo ero un'impiegata precaria. L'altra l'avevo conosciuta a un corso di formazione. Erano due belle ragazze, tutte riccioli e cura di sé, interessate a usare la loro avvenenza come una sorta di forma di potere, come un mezzo per raggiungere dei fini, dei vantaggi monetari e di prestigio sociale. Volsi lo sguardo nel vuoto e mi chiesi che accidenti ci facevo lì.
Cinzia
Animali
Animali
Non ho mai avuto animali in casa. I miei genitori però mi parlavano di quelli che avevano avuto loro durante l'infanzia e nella prima gioventù e così mi sembra di averli avuti anch'io, mi sembra di averli conosciuti. Mi mostravano le loro foto, mi parlavano del loro carattere, mi raccontavano episodi buffi ed io, insieme a loro, ci ridevo su. Erano state "persone di famiglia", così dicevano e in quel momento leggevo nei loro occhi il dispiacere per la loro perdita.
Cinzia
Giochi d’infanzia
Giochi d’infanzia
Mi piaceva tanto, da bambina, quando io e mio fratello incontravamo al mare la mia compagna di scuola Lucia. Stavamo tutto il tempo a giocare in acqua con un canotto gonfiabile blu e arancione. Ci arrampicavamo, ci lasciavano cadere in acqua, poi galleggiavamo placidamente dentro la morbidezza del canotto al sole. Ogni tanto lo capovolgevamo molto vicino alla riva e, rifugiati li sotto, come in una piccola grotta segreta, le nostre risatine rimbombavano curiosamente. Era bellissimo.
Cinzia
Musica
Musica
Non potrei immaginare la mia vita senza la musica. Ne ho ascoltata e amata di generi diversi attraversando interi periodi durati anche anni. Immagini, volti, luoghi, si ripresentano alla memoria, così all'improvviso, se la musica, potente e magica, accende in un solo attimo vividi i ricordi.
Alberta
Il mio primo ricordo
Il mio primo ricordo
E' stata la mia prima bambola o meglio la bambola che poteva fare alcuni passi (camminare?!) muovendole le braccia. E questo rappresentava una novità. Ed io ero molto orgogliosa di aver ricevuto un così bel regalo.
Alberta
Autoritratto
Autoritratto
Oggi mi piaccio, ieri no, domani chissà? Scopro l'avanzare del tempo in una ruga in più, la pelle che si aggrinsisce, la peluria del viso che aumenta. Un giorno mi sento giovane e poi magari un secondo dopo scopro che il tempo avanza e ... Ma poi parto e cammino cammino e la fatica, il sole e il vento mi fanno nuovamente sentire giovane.
Alberta
Famiglia
Famiglia
La mia famiglia di origine: poche risate - un padre rigido - una madre triste - problemi economici - un fratello magrissimo e introverso - io grassottella e sempre in movimento. Più che un episodio ricordo di aver sofferto molto per le merende da portare a scuola che tassativamente dovevano essere preparate in casa, con fette di pane del giorno prima a cui aggiungere alcune fette di mortadella, oppure marmellata e raramente la cioccolata. Quanto ho desiderato poter mangiare un panino o un pezzo di schiacciacciata che le mie compagne di classe avevano comprato prima di entrare a scuola!
Alberta
Insegnante
Insegnante
Purtroppo nel corso dei miei studi ho avuto pochi insegnanti presenti per tutti gli anni di ogni singolo ciclo di scuola. Fra questi alcuni in gamba, ma che non sono state presenze significative per la mia formazione. Il mio ricordo va all'insegnate di matematica e scienze che ho avuto nei tre anni della Scuola Media: bassa di statura e grassoccia, urlava in continuazione ma soprattutto e senza alcun ritegno privilegiava non solo le ragazzine che erano brave nelle sue materie ma soprattutto quelle di famiglie agiate, in prevalenza figlie di professionisti. Io, che non rientravo in queste categorie (nè brava in matematica nè figlia di professionisti) facevo parte di quel gruppo di compagne spesso ignorate e liquidate con "tanto non ci capite niente". Ricordo che nei soliti incontri di verifica tra professori e genitori, dopo che la signora in questione aveva detto che non avevo la sufficienza, mia madre le fece notare che le sue erano solo supposizioni perchè ancora io non ero stata interrogata (!?!)
Alberta
Progetto
Progetto
Progetti ne ho pensati tanti nella mia vita. Per me progettare è pensare,mi fa sentire in movimento, è vita. Ma i miei progetti per la maggior parte sono difficili da realizzare, tanto che dopo che ho iniziato, mi chiedo sempre: "Ma che me l'ha fatto fare?". Ma inevitabilmente la storia si ripete....
Alberta
Gioia
Gioia
A 50 anni ho avuto il bisogno di rimotivarmi per il mio lavoro e ho deciso di iscrivermi nuovamente all'Università, ai due anni della specialistica. L'impegno è stato notevole: seguire alcune lezioni, studiare, lavorare e occuparmi della mia famiglia contemporaneamente. Dopo aver sostenuto un esame mi fermavo in un negozio e mi facevo un regalo: spesso un libro oppure una collana un vestito. E grande è stata la gioia che ho provato dopo l'ultimo: ero riuscita a finire tutti gli esami nei due anni e con la media del 30.
Alberta
Casa
Casa
Quattro sono state le case della mia vita. La mia prima casa, dove sono nata e ho visssuto fino all'età di 7 anni, era grande ma la mia famiglia disponeva solo di due stanze la cucina e la camera. Nella camera dormivamo in 4, i miei genitori mio fratello ed io. Le altre stanze erano occupate da una vecchia zia di mio padre, vedova e senza figli, e che era anche la proprietaria. In inverno il freddo era tremendo, per salire in camera dalla cucina (era l'unica stanza riscaldata con una stufa a legna) ci dovevamo vestire come se stessimo per uscire fuori. Più precisamente in cucina indossavamo il pigiama e sopra cappotto, sciarpa, cappello e guanti.
Alberta
Viaggiare in Europa
Viaggiare in Europa
Amo vaggiare. Ho viaggiato abbastanza ma non quanto avrei voluto. Desidererei andare in molte altre città e paesi in Europa ed è anche giunta l'ora che mi decida ad andare a Londra. Non ci sono mai stata, perchè quando ero giovane, dicevo che ci sarei andata da vecchia. Ora che ho 68 anni e sono abbastanza in buona salute, probabilmente è arrivato il momento di programmare questo viaggio. Ma vorrei pure ritornare in Norvegia, una nazione che mi è rimasta nel cuore. Ma questa volta vorrei tornarvi via mare, non con una grande nave da crociera ma con il "postale dei fiordi", percorrendo le coste da sud fino all'estremo nord. E ancora andare in altri paesi da est ad ovest e visitare quelle città della Spagna non ancora conosciute, quelle della Francia e ancora arrivare fino all'Estonia, Lettonia ecc.. E a sud la Grecia in primavera (per evitare il caldo) e poi ancora conoscere altri luoghi, altre persone. Unico inconveniente la lingua: da tre anni ho ripreso a studiare l'inglese (già studiato alle Superiori) insieme con alcuni amici. Ma ... questo è un altro discorso ... "I don't speak English very well ".
Alberta
Poesia
Poesia
Vorrei scrivere in versi di un fiore, per farlo sbocciare e dirmi quello che non so dire. Vorrei prendere una parola e farla diventare un fiore fino a quando il fiore e la parola possano moltiplicarsi all'infinito ed essere così sommersa da parole e fiori.
Alberta
Volti
Volti
Il suo nome era Giuseppa ma tutti la chiamavano Beppa. Aveva un volto minuto pieno di rughe, gli occhi un po' incavati, le labbra sottili e i pochi capelli bianchi erano raccolti dietro la nuca, dalle orecchie pendevano due piccoli orecchini d'oro antico. Era una vecchia signora di 84 anni ma quando parlava la sua voce e il suo linguaggio assomigliavano a quello di una bambina. Non sapeva pronunciare il mio nome e sostituiva la elle con una emme (Alberta diventava Amberta). Era ospite della residenza per anziani dove era entrata insieme al fratello che però era deceduto dopo solo due mesi. Entrambi non erano sposati ed erano sempre vissuti insieme, in campagna. L'unico parente rimasto era un nipote che abitava distante da loro. Il fratello aveva sempre provveduto a tutto e Beppa che non sapeva nè leggere nè scrivere e neppure fare la propria firma improvvisamente si era trovata a dover gestire direttamente la propria vita, seppure protetta dalla residenza per anziani. Probabilmente per questo motivo e anche per le sue caratteristiche personali era molto diffidente verso gli altri. Nei miei confronti si mostrava talora molto affettuosa - mi diceva che ero come una sorellina - non rendendosi conto di 40 anni di differenza di età. Altre volte, specialmente se contraddetta, per riuscire ad ottenere quello che voleva faceva i capricci. Mostrava la sua arrabbiatura piangendo - senza lacrime - e sbattendo i piedi in terra. La massima espressione della sua rabbia, un giorno, la espresse scagliando violentemente la sua borsa contro il muro. La borsa aveva iniziato ad usarla per la prima volta, da quando era nella residenza ed aveva sostituito probabilmente "il fagotto" o "il fazzoletto" che veniva usato anticamente dai contadini. Quando apriva la borsa si veniva investiti da ogni sorta di odore perchè all'interno si potevano trovare fette di pane, mischiate non solo alla frutta ma pure al pettine, ai soldi e al fazzoletto. Ma tornando alla sua diffidenza verso gli altri non si può non parlare del suo atteggiamento verso il denaro o meglio della pensione e di quei pochi risparmi che aveva in banca. Tanta era la sua sfiducia che non esitò ad affidare ad una persona poco conosciuta il suo libretto di risparmio al portatore. Pure non desiderava che la banca si prendesse la sua pensione, che era accreditata sul suo conto. E ogni mese, immancabilmente, si recava alla cassa per ritirarne l'intero importo. Denaro che depositava nella cassaforte della struttura e che, a sua insaputa, veniva nuovamente nuovamente versato sul suo conto corrente bancario.
Alberta
Ponte
Ponte
Quella domenica il percorso di trekking a cui partecipavo era stato come al solito faticoso ma altrettanto bello per i prati, i sentieri e i boschi che avevamo attraversato. Ma quando mancavano pochi chilometri all'arrivo si presentò davanti al gruppo non un ruscello ma un fiume, il fiume Era. Non c'era molta acqua ma era tale da dover trovare qualche soluzione per non bagnarsi troppo nell'attraversamento. Una volta arrotolati i pantaloni sulla gamba fino a quanto era possibile, ognuno si ingegnò come poteva. Qualcuno si tolse le scarpe e le calze (ma il greto era pieno di sassi appuntiti e scivolosi), altri si coprirono gli scarponi con dei sacchetti di plastica, cercando di legarli alle caviglie. Altri ancora decisero comunque di rimanere con le scarpe, cercando solo di non bagnare i pantaloni. Io scelsi questa soluzione perchè una volta fatto il guado del fiume, mi sarei cambiata le calze con altre asciutte che avevo di scorta. Ora, cercate di Immaginare la scena: un gruppo di una trentina di persone agghindate in modi così disparati e che cercavano di attraversare il fiume. Qualcuno si mosse con cautela per paura di scivolare nell'acqua, altri cercavano di saltare da una pietra all'altra e addirittura ci fu qualcuno che correndo raggiunse l'altra riva. Furono momenti tanto impegnativi ma altrettanto esiliranti. D'altra parte la guida del gruppo ci aveva detto che questo era l'unico modo per poter arrivare alla nostra meta. Alcuni mesi dopo, per puro caso, mi ritrovai a passare, in auto, a poca distanza da dove avevo fatto il guado e mi resi conto che c'era, non solo una bella strada ma soprattutto c'era un PONTE.
Alberta
Incontri
Incontri
Ero una ragazzina, un'adolescente insoddisfatta di ciò che facevo, ero la pecora nera nel gruppo delle mie amiche. A loro piaceva andare a ballare e a me no, in estate trascorrevano interi pomeriggi a giocare a carte, ai quali io non partecipavo, loro sognavano il principe azzurro e io invece pensavo al mondo. Non mi sentivo proprio a mio agio nell' ambiente ristretto del mio paese. Il passaggio alla Scuola Superiore mi aprì la mente, mi fece sentire viva, curiosa, attiva e intraprendente. Ma l'incontro o meglio gli incontri con gruppi di ragazze e ragazzi più grandi di me mi cambiarono la vita. Furono anni di formazione e di crescita. Finalmente non mi sentivo più pecora nera ma una persona.
Alberta
Animali
Animali
Nella mia infanzia non ho avutonè cani nè gatti perchè, se pure per motivi diversi non era possibile tenerli in casa. L'unica specie animale permessa era il pesciolino rosso, dall'esistenza inevitabilmente breve, vinto durante l'annuale fiera paesana. Ma un altro animale al quale sono stata vicina per alcuni anni quando ero bambina è stato l'asino dei miei nonni materni. La "CIUCA" attaccata al carro era adibita al trasporto dei prodotti che venivano coltivati nel podere e raramente per gli spostamenti nei paesi vicini. Per noi bambini salire sul carretto anzi sul "barroccio" era sempre una festa ma ancora più entusiasmante era poter tirare la "martinicca" cioè tirare la corda che lo frenava. " Te sei troppo piccola", "L'hai fatto l'altra volta", "Io la tiroall'andata e tu al ritorno" ... Ogni volta discussioni anche litigi. Non ricordo quale sia stata la fine della Ciuca. Fu venduta? Morì? Non mi interessaperchè ben più importanti sono i ricordi di quei momenti vissuti con allegria e spensieratezza. Gli animali o meglio i gatti sono comparsi solo più tardi in età adulta. Ho sempre avuto paura dei cani e timore dei gatti. Per quest'ultimi otevo rischiare solo una lieve e sfuggente carezza. Ma una volta avuto il primo ne sono succeduti altri quattro. I più importanti sono stati il primo e l'ultimo. Il primo lo regalai a mia madre per farle compagnia, poco dopo la morte di mio padre che mi disse che avrebbe accettato un gatto solo se maschio. Me lo dette un mio amico, laureando in medicina, garantendomi che era di sesso maschile. Dopo qualche mese al gatto - maschio garantito - incominciò a crescergli la pancia, rivelando di essere una gatta. Con il passare del tempo , mia madre che non aveva gradito il cambio di sesso, naturalemente si affezionò molto a "MICIA" che mostrava ricambiare tale affetto. Durante la lunga malattia della mamma Micia trascorse molte ore sul letto o accovacciate sulla poltrona della camera. Addirittura quando le nacquero cinque gattini li toglieva dalla cesta dove erano e uno alla volta se li portava sulla poltrona. Quando la mamma morì, fummo costretti a metterla fuori dall'appartamento, perchè più di una volta entrò nella bara. Per finire in leggerezza ecco l'ultimo gatto MIRO' ancora vivente e con alle spalle 12 primavere. E' il più longevo di tutti i precedenti ed unico maschio. Questo gatto non doveva esserci, dopo la morte di quello che credevamo essere l'ultimo, avevamo deciso di non volerne più. In occasione del compleanno di mia figlia, una sua amica si presentò portandole come regalo un gattino di pochi mesi. "Un regalo non poteva essere rifiutato e non avremmo dovuto preoccuparci perchè al gatto ci avrebbe pensato lei ! ". Queste furono le sue testuali parole. Così Miro' entrò a far parte della mia vita e di quella di mio marito, ma poco in quella di mia figlia - che ci avrebbe pensato lei - perchè da sei anni si è trasferita e vive all'estero. Mirò da felino indipendente e aggressivo (gra
Alberta
Giochi d’infanzia
Giochi d’infanzia
Due tempi, due luoghi, due gruppi di amici e giochi diversi. Fino all'età di 7 anni ho avuto come vicini di casa e amici solo maschi. Con mia grande gioia, poichè mi piacevano poco i cosìddetti giochi per femmine, trascorrevo interi pomeriggi a giocare agli indiani e ai cowboy, oppure a correre nei campi o a girare in bicicletta. Con il cambio di casa e trasferiemento in una piccola cittadina trovai solo amiche e così sparirono gli indiani e i cowboy e iniziarono i giochi di nascondino, dei 4 cantoni, uno due tre stella.
Alberta
Musica
Musica
Lo confesso sono un'analfabeta della musica. Nella mia famiglia d'origine alla radio si ascoltavano i notiziari e poca musica, forse solo il festival di San Remo. In casa non si cantava e lo si faceva solo quando andavamo in chiesa. Ma la musica che usciva daquella radio mi affascinava. Da piccola ho spesso pensato che dentro quella scatola ci fosse proprio l'orchestra e avrei voluto aprirla per poter vedere tutti i musicisti. Poi da adolescente ho amato i Beatles e non i Rolling Stones e alcuni cantanti di musica leggera. Crescendo ho apprezzato la musica dei cosiddetti cantautori impegnati. Ma quello che ricordo con piacere sono quei momenti in cui con i miei amici ci mettevamo a cantare a voce spiegata, magari un campo, come feci quella volta durante la vendemmia. Ero studente universitaria e per guadagnare qualcosa andai a cogliere l'uva, insieme ad alcuni amici, nelle vigne di proprietà di una Parrocchia e più di una volta, per spirito di contraddizione, ci mettemmo a cantare "Bandiera Rossa". Nella mia vita di adulta ci sono più le parole che non la musica. Mi piace il jazz, ma non lo ascolto. Vorrei apprezzare la musica classica, ma non l'ascolto. Ma prima o poi ascolterò!
Annagrazia
Nome
Nome
Scelto dai genitori in comune accordo Perché ammiratori di una indossatrice dell'epoca
Annagrazia
Il mio primo ricordo
Il mio primo ricordo
La mamma che tornava a casa con mio fratello appena nato .
Annagrazia
Autoritratto
Autoritratto
Bionda Capello medio lungo Occhi celesti Altezza 1.65 circa Peso non mi peso mai.
Annagrazia
Famiglia
Famiglia
Famiglia Cresciuta ed educata in una famiglia di solidi principi e forte onestà. Purtroppo ile delusioni arrivano da chi non ti aspetti è proprio dai famigliari da cui non sei preparata a difenderti.
Annagrazia
Insegnante
Insegnante
La mia insegnante la ricordo ancora . Non volevo andare alle medie per non lasciare la maestra
Annagrazia
Progetto
Progetto
Riflettendo sopra il suggerimento della carta qui sopra, credo di non avere mai avuto un progetto, mi sono fatta trascinare dallo scorrere della vita, affrontando quello che di bello o meno mi ha proposto fino a qui. Sicuramente per la poca considerazione avuta nella famiglia di origine.
Annagrazia
Gioia
Gioia
Si tutte le volte che penso e vedo mia figlia.
Annagrazia
Casa
Casa
Casa. Nel corso della vita ho cambiato tre volte abitazione, e mi ha sempre colpito il fatto che non ho mai provato rimpianto a lasciare la casa, nonostante i periodi di crescita della vita. Una signora che ho conosciuto di recente su questo mio pensiero ha commentato così: " perché ci sei stata male" - non avevo pensato a questo aspetto; sono sempre andata avanti! Comunque le mie case sono sempre state belle, arredate con gusto, precise, ordinate accoglienti.
Annagrazia
Viaggiare in Europa
Viaggiare in Europa
In tempi più spensierati qualche viaggio l'ho fatto, Francia / Spagna (negli anni 80/90 andavano di moda). Poi passati i momenti spensierati, viaggio solo con la fantasia; ma non sono mai arrivata dove mi porta il sogno. (Per ora). Il desiderio di visitare un paese europeo è il Portogallo (sono rimasta colpita dal libro "sostiene Pereira". Il Paese fuori Europa (Canada/Quebec) sarebbe veramente un sogno realizzato.
Annagrazia
Poesia
Poesia
La poesia non fa parte della mia vita credo. Escluso quelle studiate a scuola oramai tanto tempo fa.
Annagrazia
Volti
Volti
Il volto Mi viene in mente il mio che ancora non accettato ! Mi metterò d'impegno prossimamente.
Annagrazia
Ponte
Ponte
I ponti uniscono due parti. Due parti di terra Due parti di vita L importante è non distruggerli Ma costruirli.
Annagrazia
Incontri
Incontri
La mia vita attuale è frutto di incontri. Più o meno belli Più o meno deludenti Ma tutti mi hanno insegnato e temprato per proseguire il mio cammino iniziato da un incontro. Quello dei miei genitori.
Annagrazia
Animali
Animali
Gli ultimi 20 anni della mia vita sono stati costellati di animali domestici che mi hanno impegnato tanto e loro mi hanno dato ancora di più. Ora è difficile reinventare il quotidiano quando per tanto tempo tutto girava intorno alle loro necessità. Tutto molto difficile per me Quando c erano ed ora che non ci sono più.
Annagrazia
Giochi d’infanzia
Giochi d’infanzia
I gichi d infanzia insieme a mio fratello e mio cugino ed un'amica che tuttora frequento
Annagrazia
Musica
Musica
Le canzoni ti fanno sognare
Annagrazia
Tristezza
Tristezza
Il dolore più grande la perdita di una persona infinita tristezza inconsolabile.
Annagrazia
Europa
Europa
L Europa unita Io che oggi ho 61 anni ho conosciuto i primi passi di unità che partivano da non avere più bisogno del passaporto per viaggiare nei paesi della prima unione, poi dalla unione del cee comunità economica europea etc. Poi la moneta che ci dovrebbe unire ancora di più, ma purtroppo le teste cambiano e torniamo indietro. Spero di sbagliarmi .
Annagrazia
Avventura
Avventura
Sono una persona che non ama i rischi quindi cerco sempre di programmare le mie giornate. Le mie avventure sono più di vita quotidiana con le vicesditudini che la vita ti impone.
Annagrazia
Stanza
Stanza
Il divano di casa mia ovunque si trovi è il posto di relax. È casa!
Annagrazia
Voce
Voce
La voce di mia figlia quando pronuncia mamma
Annagrazia
Zaino
Zaino
Amo viaggiare leggera . È già abbastanza peso lo zaino delle esperienze di vita .
Annagrazia
Lettera
Lettera
Cara. Bettina È un po' che non ci vediamo ti devo raccontare alcune cose. Sono in procinto di fare alcuni lavori in casa dopo chei sono trovata d'accordo con la padrona di casa. Sono contenta di questa decisione che mi permetterà di vivere meglio in questa dimora. Saluti a presto
Annagrazia
Cibi europei
Cibi europei
La pajella in Spagna isole Baleari
Annagrazia
Scuola
Scuola
Si le amiche che frequento tutt'ora e sono passati più di 40 anni.
Annagrazia
Passaggi
Passaggi
Credo di esserci sempre...... Nel tunnel . Iniziato più di 20 anni fa' facendomi perdere la serenità e ancora non riesco a respirare
Annagrazia
Studio e lavoro in Europa
Studio e lavoro in Europa
Le mie esperienze sono tutte in Ho conoscenza di figli di amiche che lavorano all'estero in paesi europei
Annagrazia
Desiderio
Desiderio
Inesaudibile! Credo di non sapere desiderare. Il famoso detto se si crede veramente in una cosa si avvera perme non ha mai funzionato. Piuttosto me cose belle mi sono capitate per caso.
Annagrazia
Amici
Amici
Si l'amicizia stessa
Annagrazia
Aspettative
Aspettative
Oramai mi ritengo al capolinea. Negli ultimi 10 anni mi sono veramente impegnata nel cercare lavoro Ma i miei sforzi sono serviti a poco.
Annagrazia
Svolte
Svolte
Ora
Annagrazia
Messaggio
Messaggio
Gli auguri dei miei 60 anni Dove la mia carissima amica mi ha regalato un portafotografie dicendo che aveva cercato una foto insieme e non era riuscita a trovare. L'abbiamo fatta in quella occasione e ce l'ho messa io.
Annagrazia
Conquiste
Conquiste
Nnnnnnn
Anna33
Nome
Nome
Il nome è stato scelto da me
Anna33
Il mio primo ricordo
Il mio primo ricordo
La mia prima bambola
Anna33
Famiglia
Famiglia
La mia famiglia è il mio tesoro più grande e il mio posto nel mondo. Noi siamo reali, commettiamo errori, chiediamo perdono, litighiamo, offriamo opportunità, facciamo rumore, portiamo pazienza e ci vogliamo bene. Loro sono la mia casa, il mio angolo immenso in cui potrò rifugiarmi per sempre.
Anna33
Insegnante
Insegnante
La prof.educazione fisica. È stato un brutto ricordo
Anna33
Progetto
Progetto
Non ho mai progettato nella mia vita,la vivo giorno dopo giorno
Anna33
Gioia
Gioia
La mia gioia più è stata... quando ho avuto la possibilità di insegnare
Anna33
Casa
Casa
Il giardino tutto verde
Anna33
Viaggiare in Europa
Viaggiare in Europa
Mi piacerebbe andare in Spagna
Anna33
Poesia
Poesia
Ero in cerca di un'emozione nel profondo del mare, una luce intensa abbaglio i miei occhi ...Non è stato un incontro verbale ,ma di sguardi e di colori .Emergendo dagli abissi ,sentii una rivoluzione delle mie emozioni .....era l'amore
Anna33
Animali
Animali
Ho due pelosetti
Anna33
Giochi d’infanzia
Giochi d’infanzia
Mi piaceva giocare con l elastico
Catia77
Nome
Nome
Si mio padre era un grande appassionatolettore di gialli Mondadori quindi ho il nome di una spia russa, il mio nome é scritto con a lettera C perché nel 1957 anno della mia nascita l'alfabeto italiano non contemplava le lettere straniere
Catia77
Il mio primo ricordo
Il mio primo ricordo
Mia nonna Carlotta che poi non era mia nonna ma la mamma di una mia zia seduta su una poltrona (era un donnone) e io seduta su un poggia piedi che in un religioso silenzio ascoltavo la novella della Margallina e della Marforcella e il bello era che tutti i giorni la volevo ascoltare perché ogni tanto cambiava versione non so bene se dimenticava la versione precedente o se lo faceva per tenermi buona.
Catia77
Autoritratto
Autoritratto
Catia: chiacchierona attacco bottone anche con i sassi, sempre sorridente, positva (per me il famoso bicchiere è sempre mezzo pieno), testarda ma anche generosa, sanguigna prendo subito fuoco ma poi quando arrivo in fondo non mi ricordo nemmeno il perchè ho preso fuoco, spero simpatica insomma dove passo lascio il segno almeno per le chiacchiere.
Catia77
Famiglia
Famiglia
La mia è una famiglia composta da 2 persone e una piccola pelosetta di nome Milly io e quel Sant'uomo che mi sopporta e supporta da ben 42 anni abbiamo una figlia che vive a Ravenna è infermiera presso il locale ospedale.
Catia77
Insegnante
Insegnante
La mia maestra delle elementari la Signorina DELVINA GROSSI una maestra vecchio stampo, e siccome io non so stare ferma mi aveva messo in cima alla fila dei maschi insieme a SABRINA GUIDI propio davanti la cattedra cosi mi poteva tenere a bada , ma facevo spazientire la mia compagna di banco brava a buona. Forse la maestra sperava che un po' della calma di Sabrina finisse addosso a me ma non è successo.
Catia77
Progetto
Progetto
progetto cosa si intende per progetto io ne ho tantissimi e ne ho avuti tanti, sono una persona testarda quindi quando inizio una cosa la porto in fondo, per esempio ho fatto lavoretti a uncinetto campanelle, alberelli foderate palline di natale costruito piccoli presepi su base di betulla con Sacra famiglia e lucine poi per la sagra dell'amaretto allestito banchino come Fratres donatori di sangue e il ricavato lo abbiamo mandato nel Burkina Faso attraverso mio cugino Don Andrea Cristiani e comprato due mucche grande ricchezza per loro
Catia77
Gioia
Gioia
Quando è nata mia filgia MOIRA
Catia77
Casa
Casa
Non avevamo il riscaldamento come oggi un gran freddo lenzuala gelide ma penso di essere stata felice ugualmente ci si accontentava di niente.
Catia77
Viaggiare in Europa
Viaggiare in Europa
Si sono una girellona, datemi un paio di scarpe comode e giro il mondo: FRANCIA, SPAGNA, INGHILTERRA, AUSTRIA, LA REPUBBLICA CECA, TUNISIA, EGITTO, E LA NOSTRA BELLA ITALIA. Mi piacerebbe visitare l'America: NEW YORK, SAN FRANCISCO, LAS VEGAS, LOS ANGELES ECC ECC
Catia77
Poesia
Poesia
SAN MARTINO di Carducci e LA CAVALLA STORNA del Pascoli mi riportano indietro nel tempo alla mia infanzia
Catia77
Volti
Volti
IL mio Babbo bello come Clark Gable uomo integerrimo, severo ma la tempo stesso sorridente e benche fosse del 1915 era un grande appassionato di gialli li divorava io ho preso da laui la passione alla lettura
Catia77
Ponte
Ponte
Il ponte che mi viene a mente è il famoso ponte del diavolo di Borgo a Mozzano mi ha sempre affascianto la leggenda della sua costruzione, come la saggezza popolare ha gabbato il diavolo.
Catia77
Animali
Animali
io ho una spendida pelosetta che si chiama Milly una piccola meticcia voluta da mia figlia che poi dopo il trasferimento a Ravenna per motivi di lavoro ha lasciato a casa è bellissima noi poi la portiamo sempre con noi è buonissima innamorata di mio marito, certamente chi viene a casa mia si può trovare i vestiti con qualche pelo, non avrò la casa perfetta ci sono in giro giochi e varie cucce ma credemi il bene che ci dimostra vale quache pelo sui vestiti e giochi sparsi per casa
Catia77
Giochi d’infanzia
Giochi d’infanzia
a me le bambole non sono mai piaciute, ho sempre preferito i giochi collettivi, in compagnia ecco perchè preferisco la bella staagione, le corse nei prati il rimpiattino, costriure aquiloni che naturalmente non volavano mai perchè la colla si faceva con farina e acqua quindi venivano pesi, quante ginocchia sbucciate e vestiti strappati, quanti rimproveri ma non importava l'importante era stare in compagnia a volte si litigava allora no sei più amica mia ma dopo 5 minuti tutto tornava come prima fino alla prossima litigata.
Catia77
Musica
Musica
una canzone che mi emoziona tantissimo è PIU' SU di Renato Zero io sono una sorcina anzi una vecchia sorcina così vieniamo definiti noi fans di Renato, un cantautore che ha precorso i tempi ad ogni suo concerto vediamo tre generazioni che cantano le sue splendide canzoni
Catia77
Tristezza
Tristezza
Io sono una persona positiva vedo sempre il famoso bicchiere sempre mezzo pieno non esterno facilmente le emozioni specialmente la tristezza i giorni più tristi in assoluto sono quando sono venuti a mancare i miei genitori,
Catia77
Avventura
Avventura
con la mia famiglia tutti gli anni andavamo in villeggiatura a Viareggio dove affittavamo una casa per il mese di agosto, un anno avevo cira anni sono venute con noi anche le mie amiche del cuore Miriana e Marcella, una sera abbiamo deciso di andare a ballare ma dove? ricordo che in versilia non mancavano certamente le discoteche ma noi incoscenti dove siamo andate? A Montecatini al Kursaal dove andavamo sempre siamo tornate tardissimo meno male che i miei genitori dormivno già ma mio fratello ci ha sentite e abbiamo dovuto subire il suo ricatto per il resto del mese compare noi tutti i giorni la gazzetta dello sport e pagare merende, ma non è finita il giorno dopo mia madre voleva andare a fare la spesa la mia macchina una Diane rossa non è partita la batteria morta pensate se ci succedeva a Montecatini vi lascio immaginare.
Catia77
Desiderio
Desiderio
a me le bambole non sono mai piaciute, ho sempre preferito i giochi collettivi, in compagnia ecco perchè preferisco la bella staagione, le corse nei prati il rimpiattino, costriure aquiloni che naturalmente non volavano mai perchè la colla si faceva con farina e acqua quindi venivano pesi, quante ginocchia sbucciate e vestiti strappati, quanti rimproveri ma non importava l'importante era stare in compagnia a volte si litigava allora non sei più amica mia ma dopo 5 minuti tutto tornava come prima fino alla prossima litigata.
Edda
Nome
Nome
In famiglia si raccontava che avesse scelto il mio nome la mia sorellina, che allora aveva due anni, e che con tutta probabilità riuscì a pronunciare meglio quello più corto e con suoni in cui semplicemente non inciampò. Da bambina il mio nome non mi piaceva, c'è voluto del tempo perchè ci facessi pace, da allora la cosa che mi piace di più è che é poco usato, raramente ho sentito di altre donne col mio nome.
Edda
Il mio primo ricordo
Il mio primo ricordo
Dell'infanzia ho ricordi difficilmente databili con certezza. Uno dolcissimo è di una sera in cui camminavo con la mia famiglia sul marciapiede. Indossavo un vestitino elegante, chissà dove eravamo stati, aveva la gonna larga di tulle ed era stretto in vita, camminando saltellavo e lo facevo ondeggiare, ad un tratto passando su una grata una folata d'aria proveniente dal sottosuolo mi fece gonfiare e sollevare la gonna. Scoppiammo tutti a ridere e io e mia sorella non facevamo altro che avanzare su quella grata e ritrarci.
Edda
Autoritratto
Autoritratto
Ho sessantasei anni, sono una donna, per una vita ho insegnato e ora sono in pensione, ho una figlia ormai grande che vive all'estero e vivo con mio marito in una casa in campagna anche se amo altrettanto la città e a volte mi ci immergo. Amo leggere narrativa ma non sono onnivora. Ogni espressione artistica mi incuriosisce e a volte la bellezza nell'arte mi commuove così come quella della natura. Amo camminare e farlo mi alleggerisce il pensare. Mi è capitato di essere al mondo in questo tempo e in questa parte del mondo di conseguenza ho beneficiato del progresso tecnologico raggiunto e della maggiore libertà individuale conquistata da chi mi ha preceduto , mi ritengo fortunata ma non mi basta, da sempre vorrei un mondo tutto diverso, un mondo migliore senza ruota della fortuna, più giusto.
Edda
Famiglia
Famiglia
Nella mente una matassa di ricordi, uno che si fa largo, non un momento preciso, un fare ripetuto piuttosto, un rituale durato mesi, anni. È scesa la notte, è ora di dormire, prendo la mia bambina in braccio e salgo le scale, sette scalini la prima rampa, sette scalini la seconda, ogni scalino un bacio, uno, due, tre, quattro...quattordici. Odore di lattante e poi di bambina. Il suo abbandonarsi sopraffatta dal sonno, quel peso che amavo portare. Arrivavo in cima e già allora, quando non era ancora ricordo, era vita, dentro di me piangevo per come era bello.
Edda
Insegnante
Insegnante
La prima donna adulta, fuori dal contesto familiare, che ha lasciato un segno indelebile in me, è stata la mia professoressa di filosofia al liceo, una donna autonoma che al contrario delle donne della mia famiglia si manteneva con il proprio lavoro e non era sposata. Uno spirito libero, estremamente autorevole senza un briciolo di autoritarismo, comprensiva e aperta al confronto, curiosa della vita, che si metteva in gioco in prima persona e si sporcava le mani con noi studenti in tempi di aspro conflitto generazionale, paladina del dialogo sempre. Un modello di rigore, coraggio, coerenza e dedizione, che con pazienza materna, esattamente con lo stesso garbo delle donne che si erano prese cura di me da bambina in famiglia, ci istillava l'amore per la conoscenza e la libertà di pensiero con un occhio di riguardo verso quelli tra noi più fragili.
Edda
Progetto
Progetto
La prima volta che mi sono ritrovata in un progetto di gruppo ero davvero piccola e ci capitai trascinata dall'euforia degli altri. Era estate, come di consueto ci ritrovammo in una decina di bambini, chi più grande già con capacità organizzative, chi più piccolo affascinato dai grandi, eravamo tutti cugini presso i nonni in campagna. I più grandi proposero , noi inconsapevoli ma entusiasti li seguimmo. In quattro e quattr'otto l'aia dei nonni diventò un palcoscenico, un libro di fiabe il copione. Giorni e giorni di prove , ore passate a ripetere a macchinetta le parti, io non sapevo leggere, mi chiedo se la mia parte richiedesse il parlato, forse no, forse solo il fare o semplicemente esserci, non ricordo. Che euforia, per giorni interi non facemmo altro. Quanti litigi, quante mediazioni. E poi la costruzione degli oggetti di scena... che meraviglia! Non ricordo come andò a finire, credo che in realtà non ci fu mai una rappresentazione. Ci mancò il tempo? Alla fine non riuscimmo a ricucire uno strappo? Nonostante ciò è rimasto un bellissimo ricordo.
Edda
Gioia
Gioia
La gioia mi sorprende sempre, soprattutto quando arriva senza preavviso e per niente. Quest'estate ad esempio è successo al mare mentre nuotavo durante il primo che poi è diventato l'unico bagno dell'anno. Quel piacere mi ha riempito di gioia, tutto intorno e dentro di me ha preso colore.
Edda
Casa
Casa
Da giovane, quando sono andata a vivere per conto mio, nei primi tempi ho cambiato spesso casa condividendola con amici. Quella, però, che ancora sento come la mia casa, fu quella che presi da sola in affitto col primo lavoro stabile. Era piccola, a mia misura, nel centro di Milano, a due passi da tutto, da dove uscivo con passo veloce assetata di vita e dove mi rifuggiavo per riprendere fiato e curare le ferite.
Edda
Poesia
Poesia
Ascolta come mi batte forte il tuo cuore Wislawa Szymborska
Edda
Animali
Animali
Nel tempo ho avuto due cani e diversi gatti. Il primo fra essi è stata una cagnetta che é arrivata a casa, vivo in campagna, ci ha studiato per un po' e poi è rimasta. Era una cagnetta selvatica e dolcissima, abbiamo saputo poi che era nata nel bosco vicino e non era addomesticata. È sempre rimasta uno spirito libero, ogni tanto andava via per un giorno intero chissà dove e quando tornava saltava di gioia.
Edda
Musica
Musica
La musica mi piace molto e spesso accompagna le mie giornate. Mi piace la musica classica, il rock, la musica d'ambiente, il jazz. Ancora di più mi piace la musica dal vivo. Tanti i concerti e i ricordi legati a quei momenti di emozioni condivise. La bellezza che mi inonda, il corpo che vibra, sono nell'universo.
Sabrina
Nome
Nome
Mi chiamo Sabrina..... Questo nome è stato scelto dalla mia zia,la sorella di mia madre,dopo aver visto il film omonimo con Hudrey Hapburn.
Sabrina
Il mio primo ricordo
Il mio primo ricordo
Se penso alla mia infanzia mi ricordo una giostra dove noi bambine salivamo e facevamo girare muovendo con forza una ruota posta al centro .....come mi piaceva! Si trovava in un salone del monastero di Santa Cristiana dove andavo all'asilo con tante bambine del paese. Quanti ricordi mi legano a quel tempo.. Conservo una foto di allora che spesso vado a rivedere perché mi piace tanto.
Sabrina
Autoritratto
Autoritratto
Preferisco non descrivere il mio aspetto fisico perché mi accetto ma non mi piaccio, mentre vi dirò come sono perché questa volta mi piaccio Sto bene con gli altri, difficilmente entro in conflitto perché cerco di apprezzare la parte buona di ognuno Tuttavia mi è capitato di discutere e quasi sempre è avvenuto con chi è intollerante e aggressivo verso gli altri....allora reagisco e mi arrabbio davvero.
Sabrina
Famiglia
Famiglia
Preferisco non descrivere il mio aspetto fisico perché mi accetto ma non mi piaccio, mentre vi dirò come sono perché questa volta mi piaccio Sto bene con gli altri, difficilmente entro in conflitto perché cerco di apprezzare la parte buona di ognuno Tuttavia mi è capitato di discutere e quasi sempre è avvenuto con chi è intollerante e aggressivo verso gli altri....allora reagisco e mi arrabbio davvero.
Sabrina
Insegnante
Insegnante
Mi viene in mente la mia maestra,una donna tutta d'un pezzo,rigida,severissima....alzava spesso le mani sugli altri. Dico gli altri perché io non sono mai stata toccata da lei, non lo avrei tollerato e allora ero perfetta, diligente, ma quanto mi sono repressa.....ho sofferto sì e voglio dirlo Però mi è servito e una volta diventata a mia volta maestra ho messo al primo punto il rispetto per gli alunni
Sabrina
Progetto
Progetto
Non ricordo progetti particolari,se non quelli legati alla vita familiare.....mi sono sposata molto presto. Invece relativamente al lavoro ho iniziato subito a progettare.. Credevo in una scuola diversa,aperta al territorio, una scuola di vita e questo ho cercato di realizzare insieme ai colleghi insegnanti della scuola a tempo pieno.
Sabrina
Gioia
Gioia
Non è stata una sola volta....... certamente quando sono nati i miei figli e i miei quattro nipoti,quando mi sono diplomata con il massimo dei voti,il primo incarico al doposcuola dove insegnavo a ragazzi poco più grandi di me, quando sono stata nominata assessore alla scuola.
Sabrina
Casa
Casa
Un piccolissimo appartamento in una strada del centro storico dove ho vissuto fino a sei anni. C'erano solo due stanze,ma accanto a me viveva una signora con suo figlio,un maestro,ed io ero spesso in casa loro. Le nostre porte erano sempre aperte,tanto da sembrare un'unica casa. Non c'era nessuna comodità, però io ho solo un dolce ricordo di quei tempi perché per un bambino la felicità non è la ricchezza.
Sabrina
Viaggiare in Europa
Viaggiare in Europa
Non ho viaggiato molto,ho visto qualche città durante il pellegrinaggio ai campi di sterminio e diversi luoghi della ex Jugoslavia; sono stata a Tolone dove abitavano miei parenti,fuggiti durante l'era fascista . Mi piacerebbe molto poter visitare le capitali europee,i paesi scandinavi,ma anche il sud dell'Europa,come la Grecia. Chissà se riuscirò a realizzare questo sogno
Sabrina
Poesia
Poesia
MALINCONIA Già passata è un'altra annata davvero tanto mi è mancata... Una vita avanti e indietro per raggiungere una scuola lungo una strada percorsa a memoria. Forse banale,ma molto bella risuonava la campanella. Per quelle stanze assai animate le grida festose non son mai mancate. Ora la vita è assai cambiata tutto è diverso, c'è più silenzio; ma niente e nessuno cancellerà il dolce ricordo di quel tempo là.
Sabrina
Volti
Volti
È il volto di una donna anziana,la mia nonna che vedo ogni volta che entro nel mio salotto(era il suo salotto stile anni trenta) Alla parete è appeso il suo ritratto e il solo sguardo mi fa tornare in mente quella donna così gentile,premurosa,circondata,a ogni ora del giorno dalle sue scolare....vecchie signore che un tempo andavano dalla mia nonna per imparare il mestiere di sarta.
Sabrina
Ponte
Ponte
Il ponte sull'Arno è il passaggio da una sponda all'altra per raggiungere San Miniato, ma anche un passaggio quotidiano dalla vita familiare a quella lavorativa. Un ponte che ogni volta attraverso , ogni volta mi rapisce lo sguardo verso verso quel fiume ,luogo denso di ricordi legati alla mia infanzia.
Sabrina
Incontri
Incontri
Ci siamo ritrovati noi della quarta c dell'Istituto magistrale,dopo tanti anni. L'attesa è stata intensa,piena di aspettative.... chissà cosa succederà,quali emozioni vivremo! Arrivato il giorno fatidico, ci siamo agghindati tutti quanti,senza condividere, poi ecco l'incontro. Che emozione ,che gioia...pian piano però il nostro stato d'animo è cambiato; sentivamo di non avere niente in comune,ognuno a rincorrere i suoi guai......allora che tristezza.
Sabrina
Animali
Animali
Da quando mi sono sposata e sono andata ad abitare in campagna ho sempre avuto un cane; quattro negli anni. Solo uno di questi stava in casa con noi perché era di piccola taglia,tuttavia aveva il suo spazio fuori ,con la cuccia dove dormiva comodamente. Gli altri cani vivevano in questo spazio,ma trascorrevano l'intera giornata liberi di correre per i campi e i prati. Leo,l'attuale nostro amico a quattro zampe vive per l' intera giornata con mio marito che essendo in pensione si dedica alla cura dell'orto, alla coltivazione di ulivi e di campi. Leo è sempre al suo fianco e si diverte a correre come un levriero. La mattina presto,dalla terrazza vedo dei movimenti fulminei attraverso i campi: è lui che scorazza avanti e indietro. Quando,con il suo padrone si avvicina a casa appare tutto bagnato dalla rugiada ....allora si ferma sull'aia,si sdraia al sole,per poi ripartire per altre avventure campestri. Così dovrebbero poter vivere gli animali domestici.
Sabrina
Giochi d’infanzia
Giochi d’infanzia
Si giocava per strada, nel centro di Santa Croce, raramente attraversato da veicoli. Ci ritrovavano ogni pomeriggio e subito iniziava il divertimento. Con i gessetti disegnavamo per terra il gioco della campana ; a turno lanciavamo la piaccella(un sasso piatto di terracotta ) e giù a saltare avanti e indietro cercando di evitare errori e quindi penalità che ti avrebbero fatto perdere. Era divertente anche il salto con la corda che ognuno di noi possedeva,ma il vero divertimento arrivava quando qualcuno portava una corda più lunga che ci permetteva di saltare tutti insieme e tante volte anche di cadere ,fra le risate a squarciagola .
Sabrina
Musica
Musica
Si giocava per strada, nel centro di Santa Croce, raramente attraversato da veicoli. Ci ritrovavano ogni pomeriggio e subito iniziava il divertimento. Con i gessetti disegnavamo per terra il gioco della campana ; a turno lanciavamo la piaccella(un sasso piatto di terracotta ) e giù a saltare avanti e indietro cercando di evitare errori e quindi penalità che ti avrebbero fatto perdere. Era divertente anche il salto con la corda che ognuno di noi possedeva,ma il vero divertimento arrivava quando qualcuno portava una corda più lunga che ci permetteva di saltare tutti insieme e tante volte anche di cadere ,fra le risate a squarciagola .
Sabrina
Tristezza
Tristezza
MUSICA Non una canzone ,ma tutte quelle dei Pooh nei primi anni settanta. Le cantavo a squarciagola insieme alle mie amiche ,mentre scorazzavamo per la periferia con i nostri Ciao . Quella musica era un inno alla nostra spensieratezza e la spinta per vivere sempre nuove avventure alla scoperta di un mondo che ci appariva meraviglioso.
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Nome
Nome
Il mio nome è stato scelto dai miei genitori perché ricorda quello di una principessa che viveva ai loro tempi.
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Autoritratto
Autoritratto
Mi sento come una calla, un fiore bianco che raccoglie i raggi del sole e le gocce di pioggia, le api , le farfalle o le formiche. Tutte esperienze interessanti e sempre nuove,
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Famiglia
Famiglia
La mia famiglia era molto unita e allegra, i miei genitori mi hanno ormai lasciato mentre con i miei tre fratelli sono spesso in contatto . Quando avevo 13 anni siamo partiti tutti insieme su una bianchina panoramica per Santiago de Compostela in occasione del giubileo, abbiamo impiegato 20 giorni per arrivarci perché ci fermavamo spesso ma è stata un'avventura mitica, ricca di imprevisti e di incontri.
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Insegnante
Insegnante
la mia insegnante delle elementari era grassa e urlava spesso per mantenere l'ordine e il silenzio, spesso per punizione ci metteva dietro la lavagna o nel corridoio. Un episodio che non riesco a dimenticare è quello di quando un mio compagno che si succhiava il dito fu deriso di fronte a tutti e costretto a masticare un foglio su cui aveva scritto molte volte : non mi devo succhiare il dito.
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Progetto
Progetto
Avevo 10 anni quando con mio fratello abbiamo progettato di costruire nel nostro giardino una casetta sopra un albero di susine. Ci siamo procurati chiodi martelli e assi di legno, abbiamo costruito una pedana e con l'aiuto di nostro padre l'abbiamo issata sul susino, quindi l'abbiamo coperta con vecchi lenzuoli e tappeti, e con i nostri amici vi abbiamo passato molte ore felici durante quell'estate....
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Gioia
Gioia
Una mia compagna benestante si presentò un giorno in terza elementare con delle belle scarpe bianche con un fiocco. Bellissime ... gliele invidiai subito.... Appena tornata a casa corsi da mia nonna e le chiesi di comprarmene un paio per il mio compleanno. Che gioia il giorno in cui le indossai...
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Casa
Casa
Per un periodo della mia vita ho abitato in campagna, la casa era tra campi cipressi e olivi. Era bellissimo , mi sentivo sempre in vacanza ,,,, il silenzio assoluto mi permetteva di ascoltare il canto degli uccelli al mattino... e la notte senza luci mi permetteva di contemplare il cielo stellato... C'era un grande caminetto e attorno al fuoco passavamo le serate e molti amici ci venivano a trovare per stare bene tutti insieme
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Poesia
Poesia
Ogni giorno, con gratitudine, osservo me stessa vivere di quella energia creatrice, che sembra non fare niente, ma che allo stesso tempo non lascia niente di incompiuto o di imperfetto.
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Cambiamenti
Cambiamenti
il cambiamento fa parte del vivere, chi non è disposto al cambiamento è come se volesse nuotare controcorrente.
Lisa
Nome
Nome
Il mio nome e'stato scelto dalla mia mamma. E'un nome breve Lisa, così non puo'essere modificato , cambiato . Mi ricorda la natura , l'essenza di una persona. Non possiamo fare finta di essere quello che non siamo.
Lisa
Il mio primo ricordo
Il mio primo ricordo
Ricordo da piccola , sul terrazzo al terzo piano, che chiamo i bimbi dalla strada , " venite a giocare con Lisa" , non mi sentivano erano lontani e c'era il rumore delle macchine. Da quel giorno ,non ho mai smesso di cercare , chiamare . I legami vanno coltivati nonostante le difficoltà.
Lisa
Autoritratto
Autoritratto
Sono con gli occhiali, capelli quasi fatti, niente trucco . Una collana che raffigura l'albero della vita. Sorriso , felice di essere venuta al mondo. Orecchini a cerchio , simbolo del ciclo naturale degli essere viventi , con la nascita , c'è la morte è inevitabile.
Lisa
Famiglia
Famiglia
Sono insieme alla mia nonna , mi prepara la merenda con il pane fresco e il pomodoro ( quello dell'orto ) . Vado a prendere un uovo fresco dalle galline nel pollaio e nonna mi prepara l'uovo sbattuto con una goccia di liquore perché avevo le guance pallide , per rendermi forte e tirarmi su'. Quanto mi manca la sua cura e il suo affetto, che non ritrovo più , le uova di nonna erano magiche.
Lisa
Insegnante
Insegnante
Mi viene in mente la mia insegnante di matematica, con il cappotto e tutta la sua infinita pazienza nel spiegarmi i problemi da risolvere . Il mio insegnante di filosofia che parlava di pensatori come se fossero nostri amici che potevano aiutarci nei momenti più neri e difficili della nostra esistenza. E la mia insegnante d'inglese , un vortice di energia e letteratura. Quando entrava in classe ,tirava la sua cartellina sopra la cattedra come un missile. Le ricordo con stima e affetto. Anche loro hanno contributo a formare la persona che sono diventata.
Lisa
Progetto
Progetto
Il mio progetto più grande l'ho pensato in questi anni di maturita' a 45 anni. Avviare uno studio professionale come pedagogista nella casa di famiglia. Creare un luogo dove le persone si possono incontrare , formare , esprimersi . Aiutare i bambini nello studio ad affrontare l'ansia da esame, né ho sempre sofferto e comprendo molto bene il significato invalidante e distruttivo sul risultato del compito e sulla propria autostima.
Lisa
Gioia
Gioia
Ho provato una enorme gioia , quando mio nipote da piccolo, gli e' stato chiesto di disegnare la sua famiglia ha disegnato lui al centro e vicino i suoi zii sorridenti. ( io e il mio compagno) non potendo avere figli, e' stata una gioia e una conferma che potevamo essere dei bravi genitori.
Lisa
Casa
Casa
Mi ricordo la casa dove ho trascorso l'infanzia . La casa costruita da mio nonno muratore , mia mamma che l'ha disegnata , creata in ogni particolare ( senza essere architetto o geometra) e mio babbo che dopo una giornata di lavoro , si dedicava al ruolo di manovale per aiutare mio nonno. E'la casa dove ho visto mio babbo morire , sdraiato in terra sul pavimento della cucina. E dove ascoltavo musica, da adolescente, al buio, con le cuffie, vicino allo stereo , non volevo vedere e sentire nessuno, tranne la mia cara nonna che si sedeva vicino a me e mi accarezzava i capelli.
Lisa
Viaggiare in Europa
Viaggiare in Europa
Ho viaggiato in Europa con i miei genitori , quando si partecipava alle gite con il bus. Mi ricordo la Francia , i pittori in strada di Montmatre , il battello lungo la senna, e le squisite crepes alla cioccolata. Vorrei visitare la Scozia Edimburgo , i suoi castelli . Vorrei viaggiare in bicicletta in Olanda ,Amsterdam , visitare il museo di Van Gogh e la casa dove Anna frank scrisse il suo diario. Poi vorrei tornare indietro di 20 anni e viaggiare in Europa con il treno, con il sacco in spalla e dormendo in Ostelli.
Lisa
Poesia
Poesia
La poesia credo sia la forma espressiva per eccellenza di scrittura autobiografica . Perché attraverso il ricordo di un oggetto , una persone, un evento , un sentimento , un luogo, nascono collegamenti , metafore espressive che sfociano in un mare di parole , frasi ,che racchiudono un mondo di espressione del se'. Queste e' una poesia che ho scritto quando il mio caro babbo e'scomparso. La Porta Accanto Il fuoco arde Le ceneri di un corpo vissuto Il venti ghiacciato Libera la luce divina, Anime salve Sprigionano farfalle innamorate, Il cuore si scioglie, Accoglie il tuo candore, Nella porta accanto , riposa il sorriso del ricordo, Come un barlume di speranza e vita Lisa
Lisa
Volti
Volti
Il volto che mi viene in mente e'quello della mia maestra elementare Miranda : sorridente , determinata e accogliente . Le piaceva molto mentre i bambini leggevano i temi . Mi ha insegnato a scrivere (ci mandavano le cartoline nei luoghi di villeggiatura durante le vacanze estive) forse per lei era solo un metodo d'insegnamento , ma grazie anche a lei ho appreso la passione per la lettura e la scrittura , la poesia che mi ha salvato .
Lisa
Ponte
Ponte
Il ponte rappresenta una unione fra due estremi altrimenti irraggiungibili . Bisogna che sia ben saldo e robusto, per sopportare il peso delle responsabilità, i conflitti, le speranze , l'amore che ci portiamo in spalla ,mentre iniziamo il viaggio di attraversamento. Il passaggio importante che ha segnato un cambiamento nella mia vita e'stato la scomparsa del mio caro babbo a cui volevo molto bene . Ho attraversato un ponte , con fatica , zaino a spalla con dolore , sofferenza,lacrime. E mentre lo attraversavo ho gettato ,sotto al ponte , i massi che avevo nello zaino che rallentavano il mio passaggio e sono sopravvissuta. Dopo la morte , per forza ci deve essere una rinascita ,( tutto ciò che non si rigenera ,degenera) Il ponte rappresenta per me anche una specie di "sospensione", siamo in alto e possiamo come gli uccelli , osservare la vita da diversi punti di vista, ritornare poi sulla terra ferma per continuare il cammino.
Lisa
Incontri
Incontri
Intorno a un tavolo non mi viene in mente nessun incontro significativo al momento. Ma tre persone significative l'ho incontrate in luoghi diversi : - in palestra i miei insegnati di pallavolo. E'accaduto che nonostante le difficoltà iniziali , la vergogna di stare in mezzo al campo da gioco , mi hanno insegnato a "esserci" nonostante gli errori e la fatica. Sono stati per molto tempo la mia seconda famiglia. -in biblioteca , la poesia con l'insegnante di scrittura , mi ha insegnato che la poesia può essere anche una forma di resistenza.E che quello che scaturisce dal nostro cuore , vale sempre la pena di esprimerlo anche se risulta ingarbugliato e doloroso. - al corso di teatro , la mia insegnante, mi ha trasmesso allegria , che si puo'giocare anche da adulti ( l'avevo dimenticato) , si puo' comunicare anche con il corpo , i gesti ,la postura. E che con le maschere non ci si scherza , una volta indossata una dobbiamo sempre sapere chi siamo ,essere consapevoli ,per non essere inghiottiti dalla maschera che ci siamo o ci hanno messo.
Lisa
Animali
Animali
L'animale che ha accompagnato e mi sta accompagnando nella vita e' il gatto. Amici silenziosi e sinceri che fanno le fusa , per sentirti vicini. Baffino, Lilly e Romeo . Ti sentono come sei veramente e se non gli piaci se ne vanno . Loro non fingono. Si tratta di un amore per sempre.
Lisa
Giochi d’infanzia
Giochi d’infanzia
Il gioco preferito e'stato la pallavolo. Giocavo in continuazione, in compagnia oppure da sola davanti al muro. (Avevo un pallone sempre con me)Nel giardino di nonna , il cancello faceva da rete e divideva i due campi da gioco. Al mare , con tuffi e spruzzi , mentre la palla volteggiava. Se vedevo un gruppo di bimbi che giocavano a pallavolo andavo sempre e chiedevo se potevo giocare con loro anche se non conoscevo nessuno, mi bastava la palla come portavoce di una possibile amicizia. E giocavo in palestra , con la mia adorata squadra , sono stati momenti bellissimi di svago , divertimento , condivisione e amicizia.
Lisa
Musica
Musica
La musica c'e sempre stata , come colonna sonora della mia vita. I concerti da adolescente di Claudio Baglioni , a Firenze , andavo con la mia amica del cuore e si cantava tutti in coro allo stadio. Le canzoni -poesie di Renato Zero , si cantava "Amico " all'uscita della scuola. I suoi concerti pieni di trucco luci e magia e sentimento. La radio da ascoltare la notte , con le cuffie , sotto le coperte , da ragazzina, per sentirsi meno soli. Le dediche alla radio , canzoni da inviare, cantare insieme a persone speciali che amiamo. Ascoltavo musica Rock ( U2 , REM) sul bus che mi portava a scuola, la mattina presto ,per prendere la carica e affrontare la lunga forzata e oppressiva ( a volte) permanenza in aula. Il sabato pomeriggio si andava con le mie amiche in citta' alla ricerca di dischi da ascoltare e riascoltare , per riuscire a entrare in quella dimensione altra che ti conduce le note musicali dove tutto e'possibile. Mentre da bambine si andava in bicicletta per le strade del paese con lo stereo portatile nel Cestino e si ascoltava Jovanotti.